sabato 31 maggio 2014

Curiosità linguistica #4 - Che peccato!

Premessa qui.

Che peccato!

Voi italiani per esprimere dispiacere usate la parola 'peccato'. "Che peccato che non puoi venire!" Come se ci fosse una colpa. Fanno così anche gli inglesi e gli svedesi. What a pity! Vad synd! Se ci penso mi fa senso dirlo. Che c'entra il peccare con il dispiacere? In inglese in realtà 'pity' vuol dire anche 'pietà', 'compassione, ma conoscendo l'espressione equivalente in italiano e in svedese immagino che pure in inglese significhi 'peccato' in questa esclamazione. In ungherese si usa un'altra parola. Noi diciamo "Che danno!" (Milyen kár! o De kár!). "Che danno che non puoi venire!" Altro che colpa! :)

domenica 18 maggio 2014

Curiosità linguistica #3 - Arrivo!

Premessa qui.

"Arrivo!"

E' un'esclamazione da annoverare tra le espressioni italianissime. Ultimamente, da quando ho una bimba piccola a casa, lo dico davvero spesso, come potete immaginare. A volte lo dico in italiano, a volte in ungherese, dipende se è presente anche Gabriele o meno. Così mi sono resa conto che non posso usare lo stesso verbo nelle due lingue. In ungherese devo dire "vengo" (jövök). Dire "arrivo" (érkezem) suona decisamente strano. Credo che sia lo stesso in inglese e in svedese. In inglese si direbbe "I'm coming!", in svedese "Jag kommer!". Dire "I'm arriving" o "Jag ankommer" non avrebbe molto senso (per lo svedese aspetto comunque conferma da chi lo conosce meglio di me...). E' simpatica questa differenza. Per l'italiano importa il risultato, agli altri l'azione. In italiano mi sembra una promessa più forte.

giovedì 8 maggio 2014

Curiosità linguistica #2 - Qual è peggio?

Premessa qui.

Qual è peggio?

Sapevate che in svedese ci sono due parole per dire 'peggiore'? Värre e sämre. Entrambi sono il comparativo irregolare di dålig ('cattivo'). La differenza è davvero interessante e non so quante altre lingue la facciano (di certo non l'inglese, l'italiano o l'ungherese). Gli svedesi distinguono tra il caso di qualcosa (intrinsecamente) cattiva che diventa ancora peggiore e quello di una cosa buona (o comunque non necessariamente cattiva) che peggiora. Il comparativo värre si usa quando qualcosa già di suo cattivo o negativo, come il dolore per esempio, peggiora. Negli altri casi si usa sämre.

Due link dove è spiegata questa particolarità della lingua svedese più in dettaglio:
- in inglese