giovedì 10 maggio 2012

Swedish vs English - Parte Prima: Etimologia

Questo è il primo post di una serie in cui comparerò la lingua svedese con quella inglese. Pensavo di scriverne solo uno, ma presto me ne sono resa conto che c'è molto da dire. Anche perché ogni volta che mi metto a indagare un argomento linguistico trovo sempre tanti aspetti e sfaccettature interessanti.

Il confronto tra l'inglese e lo svedese viene spontaneo per diversi motivi. Prima di tutto perché sono due lingue molto simili e poi perché praticamente tutti gli svedesi conoscono l'inglese (dal gommista all'elettricista ai commessi nei negozi). Molti stranieri lavorano con l'inglese in Svezia (nelle università e in alcuni multinazionali), e possono permettersi di non imparare o di imparare solo poco svedese. Ma questi sono discorsi già noti. Quel che intendo fare in questi post, per curiosità mia e per voglia di condividere con gli altri quel che trovo, è un confronto concreto tra le due lingue con qualche immancabile riferimento alla mia madrelingua, l'ungherese.

Chi conosce l'inglese ha già un ottimo punto di partenza per imparare lo svedese. Le altre lingue germaniche, come il tedesco, il danese e naturalmente il norvegese (molto simile allo svedese) sarebbero ancora più utili, ma sono lingue molto meno conosciute (con l'eccezione forse del tedesco). Poi qui l'inglese si sente molto spesso in televisione, essendo tutto trasmesso in lingua originale con i sottotitoli in svedese. Il confronto che posso fare io è con l'inglese e con il tedesco.

Salta subito all'occhio che in tedesco e in svedese ci sono molto meno parole di origine latina che in inglese. Per me poi che leggo soprattutto testi che trattano temi giuridici-politici-storici è davvero strabiliante la quantità di parole e radici latine e greche in inglese. Me ne sono resa conto insegnando Legal English agli studenti di giurisprudenza. Praticamente dei termini spiegati solo un 10% era di origine non latina. Ovviamente mi ha incuriosito scoprire il motivo, e sfogliando i dizionari (online) di etimologia inglese ho scoperto che la maggior parte delle parole di origine latina non sono state prese direttamente dal latino ma dal francese medievale. Ecco perché molte di queste mancano in tedesco e in svedese! Pare che soltanto un terzo del lessico inglese sia "originale", tutto il resto fu preso in prestito da altre lingue.

Influenze nel vocabolario inglese

Siccome ho l'animo del ricercatore e non mi accontento di fonti indirette ho voluto fare un test e vedere la differenza tra il lessico inglese e quello svedese quanto alla quantità di parole latine (e greche). C'è un bellissimo sito chiamato Presseurop dove, per facilitare il dialogo a livello europeo, pubblicano la traduzione in 10 lingue europee di articoli dei principali giornali nazionali europei. Tra queste dieci lingue non c'è lo svedese (e neanche l'ungherese), ma a volte vengono tradotti articoli pubblicati su giornali svedesi. Così un articolo originalmente pubblicato sul Dagens Nyheter che ho usato per un mio corso. Vedete qui l'originale e qui la traduzione inglese pubblicata su Presseurop (ma esiste anche una traduzione italiana). Il titolo è diverso in tutte e tre lingue, ma il contenuto dell'articolo è lo stesso. Ho confrontato i due testi (svedese e inglese) per vedere quante parole latine (e già che ci siamo greche) usano. Ecco il risultato.

Precisa come sono ho fatto proprio il calcolo. (Ho strani hobby io, lo so...) E siccome dell'origine di alcune parole non ero sicura le ho pure cercate nel dizionario di etimologia. Se leggete l'articolo originale vedete che non è molto lungo. Si tratta di nemmeno 800 parole. Ecco il calcolo. (Se una parola è stata usata più di una volta nel testo, l'ho contata una sola volta.)

Nel testo svedese: 27 parole di origine latina e 13 di origine greca.
Nel testo inglese: 101 parole di origine latina e 20 di origine greca.

Per portare degli esempi di parole che sono di origine latina in svedese: kolumnen, decennier, reform, mental, dimension, process, valuta, regel, rubrik, aggression, nationell, agenda, rapportering, nummer, imperiet, tabell, koncept, festival. Dall'inglese non porto esempi, tanto sono numerosissime.

Gli esempi di parole svedesi che sono di origine greca sono tutti ben noti: demokrati, teater, idéer, central, politik, historia, tema, museum, etnicitet, bibliotek, musik, ecc.

Last but not least, non può mancare un confronto con la mia madrelingua. Anche in ungherese abbiamo numerose parole di origine latina e greca, ma molto meno che in inglese e anche meno dello svedese. Se prendo in considerazione le parole usate nelle due versioni di questo articolo, la traduzione ungherese non conterrebbe più di una decina di parole di origine latina e 3-4 di origine greca. In ungherese in realtà molte parole hanno sia la versione di origine latina che la versione "autoctona" (e questo credo che sia vero anche per lo svedese e per il tedesco). Non so com'è per lo svedese, ma in ungherese la maggior parte delle "varianti" latine sono considerate parole colte e chi ne usa troppe può facilmente essere bollato come snob o secchione. Ci sono alcune parole che non hanno una variante "autoctona" perfetta, come demokrácia, próba, politika, múzeum, reform, ma sono davvero poche considerando il vocabolario completo. Altre hanno la loro equivalente perfetta: melódia - dallam, mentális - szellemi, koncepció - elképzelés, aggresszió - támadás, ecc. In ogni caso, pur volendo "manipolare" la traduzione ungherese e usare le più parole latine possibile non si arriverebbe a più di 10 (in confronto alle 27 in svedese) - e a massimo 8 di origine greca (in confronto alle 13 usate in svedese).

Seguiranno altri post che metteranno a confronto lo svedese e l'inglese dal punto di vista grammaticale (e lì la comparazione con l'ungherese sarà un po' più difficile).

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' molto interessante. Pensa che nella lista di cose da fare, un post su svedish-vs-dialetto veneto.....

Morgaine le Fée ha detto...

Io mi sono trovata molto avvantaggiata ad imparare i vocaboli svedesi proveniendo dal tedesco.
Un'amica italiana a Londra veniva tacciata di 'intellettualismo' perché usava molti vocaboli di origine latina, per lei ovviamente piú facili da imparare di quelli anglosassoni.
Io ho avuto la stessa esperienza lavorando e parlando con medici e dentisti. I termini tecnici sanitari (ad esempio 'ovaries' vs 'äggstockar') sono piú facili per me italiana di quelli usati nella lingua comune.
Non vedo l'ora di leggere la seconda parte del post.

Kata ha detto...

@Anonimo: cioè che lo scrivi tu o lo devo scrivere io? :) Purtroppo di dialetto veneto non so proprio niente, quindi lo leggerei volentieri. E' influenzato dalle lingue germaniche?

@Morgaine: vedi, non sapevo che fosse così anche inglese. Effettivamente anche io parlo inglese un po' all'italiana e spesso uso dei termini che in inglese probabilmente sono rari o addirittura non esistono. :) Quindi anche in svedese è così? Nel senso che se usi troppe parole latine sei considerata troppo intellettuale?

Giulia ha detto...

Bel post, mi piace sempre leggere le tue considerazioni linguistiche!
Se usi le parole latine, spesso non ti capiscono, fatte salve alcune più comuni come quelle che hai contato nell'articolo.
Di quasi tutti i termini medici esistono la versione latina, nota spesso solo a chi ha studiato anatomia e fisiologia, e quella svedese/germanica di uso comune, che o è una traduzione diretta dal latino (es. atrio cardiaco -> förmak che vuol dire appunto "anticamera", vagina -> slida, come il fodero della spada, retina --> näthinna, membrana a rete ecc.) oppure una descrizione funzionale (es. pancreas -> bukspottkörtel e cioè "ghiandola salivare dell'addome", riferendosi al fatto che secerne un liquido nell'intestino, arteria -> artär, termine colto, oppure pulsåder, "vaso che pulsa"). Alcuni sono poetici come "livsmoder", madre della vita, per indicare l'utero. Alcuni termini medici sono simili in tedesco.
C'è una legge che proibisce l'uso dei termini latini/greci in cartella clinica, tranne quando siano insostituibili, perché la cartella deve essere il più possibile comprensibile al paziente stesso; che è giusto, ma provoca notevoli difficoltà a noi medici immigrati alle prime armi :D
Anch'io attendo con interesse la continuazione del post!

Kata ha detto...

@Giulia: per i termini medici credo che funzioni così in tutta Europa. Quasi tutti sono in latino (e quelli più moderni in inglese), ma le cose di base hanno la loro equivalente nella lingua del posto. Mi piace la legge che impone l'uso dei termini svedesi sulla cartella clinica! :) In ungherese cerco anch'io di usare le meno parole straniere possibili, per semplice affetto e rispetto nei confronti della mia lingua.

Mi chiedevo però come sia fuori dall'ambito scientifico, per i termini comuni. Perché di parole di origine latina, come quelle menzionate nel post, ce ne sono una marea in svedese anche nel linguaggio comune. Ma è meglio usare l'equivalente svedese se esiste?

Kata ha detto...

p.s. I termini che hai citato potevano essere dei bellissimi esempi nel mio post di un mese fa intitolato "Coincidenze linguistiche". :)
In ungherese sono:
atrio cardiaco -> szívpitvar = anticamera del cuore
pancreas -> hasnyálmirigy = ghiandola salivare dell'addome
arteria -> verőér = vaso che pulsa

"livsmoder" è davvero bellissimo, hai ragione! In ungherese si chiama "méh" che significa anche ape (l'animale), non so per quale misterioso motivo. Sembra che sia solo una coincidenza. Si può dire anche "anyaméh" (utero materno).

Bad Grass ha detto...

Interessantissimo! Tra l'altro, l'etimologia è il tema onnipresente nei post dle mio blog, anche se per adesso mi dedico quasi solo a quella italiana.
Io mi chiedo sempre come mai un dominio così remoto come quello francese in Inghilterra abbia potuto lasciare un segno così presente nella lingua inglese, quando ci sono Paesi come la Finlandia che sono stati governati per secoli da culture con lingue completamente diverse e che oggi continuano a preservare la propria.
Altra cosa: sei sicura che tutte quelle parole svedesi provengano davvero dal latino? Non è che anche gli Svedesi le hanno importate dal francese, soprattutto dopo l'ascesa dei Bernadotte? Sicuramente la cristianizzazione ha portato molte parole latine ma vi vengono in mente moltissimi esempi di parole come "bageri", "konditori", "promenera", mi sembrano di evidente derivazione transalpina. Non sono ancora ferrato sull'etimologia svedese, lo ripeto.
Ciao!

Kata ha detto...

Infatti, non intendevo dire che gli svedesi hanno preso quelle parole direttamente dal latino, ma semplicemente che sono parole di origine latina. :) Poi magari sono state prese da lingue neolatine come il francese. Non so se i Bernadotte c'entrano. A quel tempo il francese era comunque la lingua franca di Europa e la lingua della cultura (pure in Russia era molto parlato per esempio).

Per quanto riguarda l'inglese, non ci fu un dominio francese in Inghilterra ma normanno che conquistarono l'isola nell'undicesimo secolo, e la lingua normanna era una lingua "galloromanza". Infatti gli inglesi di oggi sono discendenti sia dei normanni che degli anglosassoni.

Quanto al finlandese, poi, forse una lingua non indoeuropea è meno esposta alle influenze dalle lingue indoeuropee, almeno sul piano grammaticale. Ma è solo una mia supposizione. L'ungherese per esempio è pieno di parole prese in prestito da altri popoli di cui alcuni erano nostri vicini (lingue slave e germaniche), altri invece invasori per un periodo (turco).

Bad Grass ha detto...

Ne sai un sacco! Chapeau! :-)
Sarebbe interessante sapere per quale motivo pensi che una lingua non indoeuropea sarebbe meno esposta alle contaminazioni indoeuropee. Sicuramente ci sono molti fattori che influenzano un fenomeno del genere, quindi ci sta che esistano tanti casi diversi.
Ciao!

Kata ha detto...

Ma figurati... Semplicemente mi piace leggere e per lavoro insegno (anche) diritto comparato che è in buona parte storia del diritto, quindi la storia un po' la devo conoscere. :)
La limitata esposizione alle contaminazioni indoeuropee delle lingue non indoeuropee (come il finlandese e l'ungherese) l'ho buttata lì. Non è che abbia dei dati al riguardo. Semplicemente mi sembra logico che è molto più facile che una lingua simile venga in parte recepita che non una molto diversa. Per esempio vedo che è abbastanza comune che gli svedesi usino delle espressioni inglesi qui e là, magari modi di dire che in inglese suonano meglio (non mi vengono in mente esempi...), cosa che già per un italiano sarebbe un po' bizzarro perché stonerebbe con il resto del discorso, figurati in ungherese che ha una struttura grammaticale completamente diversa.