giovedì 26 settembre 2013

L'asta immobiliare

Ero tentata a intitolare questo post "Dove gli svedesi impazziscono", ma poi ho optato per un titolo più sobrio e chiaro (come mi capita spesso). Però, anche se chiaramente ironico, è un po' vero. E non è facile vedere gli svedesi comportarsi in maniera impulsiva. "Vedere" per modo di dire, perché l'asta si svolge a distanza, su internet o via sms. Sì, avete letto bene, si può partecipare all'asta via sms. Una volta che l'agente ti ha visto al visning (vedi sotto) ed ha accertato che dietro quel numero di cellulare ci sei tu, non si preoccupa più delle formalità e accetta le offerte via sms. Anche perché le offerte non sono vincolanti, ci si può ritirare fino all'ultimo momento, cioè fino alla firma del contratto. E questo vale per entrambe le parti, anche per il venditore.

Avendo visto decine di appartamenti negli ultimi mesi e partecipato a ben cinque aste, ci siamo fatti un'idea abbastanza chiara di come funzioni questo sistema. E' molto ben organizzato e trasparente, niente da dire. Però questa cosa dell'asta è un po' stressante. Ti ritrovi ad aspettare gli sms con le eventuali maggiori offerte come si aspettano i messaggi del ragazzo/a dopo il primo appuntamento. Solo che qui speri che non arrivino.

Come ho accennato nel post precedente sulle compravendite immobiliari in Svezia, questo è un momento storico particolare, in quanto - al contrario dell'Italia e dell'Ungheria - c'è una notevole domanda per le abitazioni che il mercato per ora non riesce a soddisfare. Consequentemente i prezzi stanno salendo e di fretta. Qui a Örebro sono sempre abbastanza convenienti. Diciamo che adesso sono già allo stesso livello di Pontedera (provincia di Pisa), ma non ancora a quello di Firenze. Però se continua così, ci si arriva presto (dato che in Italia, invece, i prezzi stanno calando). Nelle grandi città (Stoccolma e Göteborg in primis) i prezzi sono molto più elevati. (Se volete farvi un'idea più precisa dei prezzi, fatevi un giro su www.hemnet.se.)

L'efficienza svedese vuole che ogni casa in vendita tramite un'agenzia immobiliare sia aperta al pubblico per un'ora in un determinato giorno prestabilito e pubblicizzato (öppen visning). Può andare a vederla chiunque, non è necessario iscriversi in anticipo o contattare l'agenzia prima in alcun modo. E' possibile registrarsi per poter essere avvisati per tempo dell'eventuale cancellazione del visning, ma non è obbligatorio. Quando invece ti presenti in quell'occasione, alla porta ti attende un agente che ti chiede nome e numero di telefono. Il giorno dopo chiamerà tutti per chiedere se sono interessati a fare un'offerta. Nell'annuncio dell'immobile è indicato un prezzo minimo, cioè un prezzo di partenza per l'asta (avgångspris). E' comunque possibile partire con un'offerta più bassa. Se nessuno offre di più, spetterà al proprietario decidere se accettare la somma più bassa o meno.

Come dicevo, le offerte fatte all'asta non sono vincolanti, e neanche il proprietario è obbligato a vendere la casa al vincitore. Può benissimo scegliere uno degli altri offerenti o anche qualcuno che all'asta non ha partecipato (in ogni caso dovrà pagare però la percentuale sul prezzo all'agente immobiliare). A noi è subito parso sospetto questo sistema, forse sono preconcetti italo-ungheresi, che potrebbe essere esposto a "giochini sporchi" da parte del venditore. Mettiamo che chieda a un amico di partecipare all'asta per far aumentare il prezzo finché non ci sono più altre offerte, poi però decide di vendere la casa al secondo offerente. Non so come facciano ad evitare che questo accada, e non ho idea se accade mai. Il pensiero ci è venuto perché in questo periodo effettivamente i prezzi salgono verticosamente alle aste, anche del 30-40%, almeno per quanto riguarda la categoria più richiesta di immobili, gli appartamenti di due-tre stanze (cioè salotto più una o due camere da letto) in città.

E cosa succede una volta che hai vinto l'asta? Non è il nostro caso, dato che non siamo stati il miglior offerente in nessuna delle cinque aste alle quali abbiamo partecipato. Ma ho capito che poi tutto va molto veloce e liscio. Il contratto di compravendita generalmente viene stipulato nel giro di una settimana dopo la fine dell'asta, se né l'offerente né il proprietario si ritirano. Ma della procedura di compravendita magari racconto in un altro post...

12 commenti:

Davide ha detto...

Azzeccatissimo il paragone degli sms!
Ma a Örebro non si usa l'accepterat pris?

Kata ha detto...

@Davide: Io ho sempre letto che il proprietario è libero di vendere l'appartamento a qualcun altro. Quando avverrebbe questa accettazione del prezzo?

Giulia ha detto...

Quel dubbio era venuto anche a me. I colleghi mi hanno detto di fare attenzione, che l'immobiliare è un settore poco pulito...
Adesso non voglio farti venire le paturnie, voi avete ottimi motivi per voler comprare. Però più di uno dei miei conoscenti e amici svedesi è convinto che l'attuale crescita dei prezzi sia una bolla che si sgonfierà appena i tassi d'interesse saliranno, visto che le famiglie fanno mutui anche dell'85% del valore della casa con ammortamento fino a 60 anni, o anche senza ammortamento (che per me è una pazzia). Inoltre qualche mese fa il direttore della Riksbanken avvertiva che le famiglie svedesi sono troppo indebitate e che ci sarebbe addirittura il rischio di una crisi dei mutui come quella americana e per questa ragione proponeva alcune misure come alzare i tassi d'interesse e ridurre o abolire il contributo che lo Stato dà alle famiglie che hanno un mutuo (attualmente il 30% degli interessi). Se misure del genere passano, credo che il mercato immobiliare dovrà per forza sgonfiarsi.

Kata ha detto...

@Giulia: Rimane però l'obiettiva crescita della domanda e la mancanza di sufficiente offerta. La popolazione cresce e c'è un "esodo" dalle campagna verso le città. Io credo che per il momento comprare casa qui sia ancora un buon investimento, perché i prezzi ancora per un po' sicuramente continueranno a crescere. Speriamo di non subire una crisi seria fra qualche anno. Vedremo...

Anonimo ha detto...

Nem ide tartozik, de:
egyszerűen szeretem olvasni az írásaidat, akármiről legyen szó.
1. mert értem :-) (sokat tanulok tőled)
2. mert érdekel mi történik egy magyarral, akinek olasz a férje Svédországban.

És mindig örülök, amikor látom az értesítést az új bejegyzésről.

másik Kati - Sondrioból

Anonimo ha detto...

Per l'Italia é OVVIO che il mercato non riesce a soddisfare! Invece per la Svezia,é tutto più semplice,tutti rispettano le regole.... Perfino che si può fare un'asta via sms! Invece in Italia tipo il patrimonio artistico-culturale é tutto imbrattato,pieno di cicche,carte.... Secondo me il concetto dell'Italia é: se le cose sono di tutti,non sono di nessuno. Nel senso che nessuno rispetta niente. Ho ragione? Gaia

Kata ha detto...

@Kati: Köszi! Mi fa piacere :)

@Gaia: sì, sono culture diverse. In Svezia il senso del bene pubblico è molto forte. E' una particolarità scandinava il c.d. allemansrätt, cioè l'accesso libero alla natura, inclusi i terreni di proprietà privata. Certo è che le condizioni naturali qui sono molto diverse, la terra sembra sconfinata.

Anonimo ha detto...

Ciao Kata. Tra 1 mese mi sposo a Stoccolma,ma ho un problema con l'abito. La mia idea era di averlo come (o simile) a quello di Victoria di Svezia,la principessa sposata nel 2010. Mi puoi dare dei dettagli riguardo l'abito? (Chi l'ha disegnato,quanto é lungo lo strascico....).
É urgente!!!! Grazie. Ingrid

Kata ha detto...

@Ingrid: Purtroppo non ho idea. Non ho proprio visto quel matrimonio, anche se ovviamente qualche foto mi è capitato di vedere sui giornali. Però sono sicura che su internet si trova ogni dettaglio del vestito.

Anonimo ha detto...

L'ho cercato su google,ma purtroppo da solo foto,e che si é sposata nel 2010 con Daniel Westling. Su Wikipedia dice la stessa cosa. Non ci sono dettagli sull'abito,e neanche la descrizione. La cosa che non capisco é che del matrimonio dei principi ereditari di Svezia,in Italia non ne hanno parlato ,invece del matrimonio di William del Regno Unito e Kate sì,ne hanno parlato per giorni. Riguardo l'abito ne sceglierò un altro. Ingrid

Kata ha detto...

@Ingrid: Secondo me le foto dovrebbero bastare. Ho fatto così anch'io. Ho portato dalla sarta due foto di un vestito che mi piaceva molto e me l'ha rifatto su misura quasi uguale. (Del mio vestito trovi una foto in questo post, anche se non si vede tanto bene.)

Anonimo ha detto...

Grazie della premura che hai avuto.