giovedì 26 maggio 2011

Indice di Miglior Vita

In italiano suona decisamente buffo... Infatti, non si traduce. Se no, gli italiani potrebbero pensare che sia un indice di mortalità. Invece tutto il contrario! Il Better Life Index vorrebbe mostrare la qualità di vita dei paesi membri dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE, o OECD in inglese). L'analisi quindi coinvolge 34 paesi, tutti della parte più fortunata del mondo (non solo europei). Insomma, lo scopo è comparare il benessere dei cittadini di questi paesi, e sono presi in considerazione nove fattori: abitazione, reddito, opportunità di lavoro, comunità, istruzione, ambiente, governance, salute, soddisfazione (life satisfaction), sicurezza, equilibrio tra lavoro e vita privata (work-life balance). E' stato calcolato dall'OCSE per la prima volta quest'anno, e pubblicato questa settimana.

La cosa ganza di questo indicatore è il fatto che è personalizzabile. Esiste un sito apposito e interattivo dove ognuno può impostare le proprie priorità e calcolare qual è il paese ideale per lei/lui. Devi decidere, su una scala da uno a cinque, quanta importanza dai a ognuno di questi fattori. Ovviamente uno prima deve capire cosa significhino, perché così a prima lettura non è del tutto chiaro. Qui riporto la spiegazione di soltanto quelli meno evidenti.
  • Nella categoria abitazione (Housing) sono inclusi diversi fattori: la proprietà immobiliare, quindi se sei proprietario della casa in cui abiti; il costo degli affitti; e le condizioni delle abitazioni, tra cui il numero di persone per stanza. In questo la Svezia è soltanto 13esima (ma l'Italia è 20esima e l'Ungheria 31esima...).
  • Per comunità (Community) si intende attività sociali, il tempo passato in compagnia di amici, il supporto da parte della comunità. In questo la Svezia è quinta e l'Ungheria precede l'Italia! L'Italia è addirittura al 29esimo posto (io non l'avrei mai detto...).
  • Governance significa trasparenza della politica, fiducia nelle istituzioni pubbliche, tasso di partecipazione alle elezioni. Chiaramente Svezia al secondo posto, ma l'Italia non è messa così male come potreste pensare: è la 21esima seguita subito dopo dall'Ungheria. Secondo l'OCSE quanto a governance sono messi peggio dell'Italia altri 13 paesi, tra cui il Giappone, la Francia, la Germania, la Svizzera e il Lussemburgo. (Insomma, il dubbio viene come cavolo l'hanno calcolato...)
  • Il fattore "soddisfazione" ovvero Life Satisfaction è quello più soggettivo fra tutti. In pratica misura il senso di benessere e felicità degli individui. In questo l'Ungheria è all'ultimo posto! Oddio, vuol dire che siamo un popolo di lagnosi infelici?!? (Ci sta, eh...) Quanto alla Svezia, è al sesto posto (l'Italia è invece al 22esimo).
  • Infine, l'equilibrio tra lavoro e vita privata (Work-Life Balance) include dati relativi al tasso di occupazione delle madri, alle ore lavorative, al tempo libero e al tempo dedicato alla cura di se stessi. Svezia, sorprendentemente, soltanto al settimo posto (ma è preceduta da paesi come Danimarca, Norvegia, Olanda, Finlandia, Belgio e Svizzera). E un'altra sorpresa: l'Ungheria (20esima) precede di gran lunga l'Italia (26esima)! 
Se imposti tutti i fattori allo stesso livello, cioè dai la stessa importanza a tutti e nove indistintamente, la qualità della vita dovrebbe essere la migliore in Australia e in Canada. Al terzo posto la Svezia. L'Ungheria è tra gli ultimi, al 29esimo posto, l'Italia è messa un po' meglio, al 24esimo posto.

Io dico sempre che bisogna essere consapevoli che siamo nati nella parte più ricca del mondo, e questo è vero sia per l'Ungheria che, ancor di più, per l'Italia. Quello che mette tristezza e fa preoccupare, però, è il peggioramento che si vede in questi ultimi anni, non solo in termini assoluti, ma anche rispetto ad altri paesi, in teoria simili. E questo purtroppo è vero per tutti e due i miei paesi. L'Ungheria da paese pioniere del cambio di regime e della transizione democratica e tra i primi dal punto di vista economico dell'ex blocco sovietico fino agli anni Novanta, adesso è l'ultima della regione. Ci hanno sorpassato la Polonia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Slovenia. Qui parlo ovviamente di Europa centrale, non voglio fare paragoni con i Balcani o con l'ex Unione Sovietica. Quanto all'Italia, invece, credo che non ve lo debba spiegare...

Secondo me il problema con questo Better Life Index è capire quanto peso dare ai diversi fattori. Per esempio, chi è che non metterebbe assoluta priorità al Life Satisfaction?!?

Dimenticavo: per me il risultato dopo un'impostazione veloce e intuitiva è stato: il Canada! Al secondo posto la Svezia però. :)

17 commenti:

gattosolitario ha detto...

Credo molto poco a questo tipo di statistiche, in particolare quando si parla dei paesi scandinavi. Figurati si vive bene, ma un difetto comune di queste parte é l'assoluta e totale mancanza di criticitá verso se stessi. Qui si cresce a scuola dove ti insegnano di vivere nel paese migliore del mondo, e non si puó mai criticare nulla. Inoltre bisogna sempre apparire felici fuori e mai mostrare debolezze, per poi piangere a casa ed ubriacarsi. Ci credo che poi rispondono che sono felici a questi sondaggi, gli hanno insegnato cosi fin da bambini :)

Anonimo ha detto...

Quanto non sono da accordo. Di Tanti cose. . Pensa se dicoano (gli svedesi)che svezia e il peggio paese dell mondo.. mamma quanto stiamo male! E abbastanza ignorante verzo certi paesi dove davvero si sta male.. meglio apprezzare! Pero se voi trovare qualcuono con criticare svezia sono tanti che piace fare questo. Altra cosa con quel non da confonderti gente non importa da dove sei (se non e che hai avuto qualche bruttissima esperienza)tu parli male dell tuo paese ma non accetti che nessun altro lo fa ca. Vale anche per italiani, io non voglio criticare ma se solo dico io sono abbituata di fare cosi e voglio continuare, -ah ho sentito che svezia sara povero tra poco.. si mangia schifo non sapete niente di moda, italia ha i meglio dottori dell mondo.. Io adoro i Italiani anche piu dei svedesi. Pero svedesi hanno piu morale pero i italiano ti aiutera cualsiasi cosa senza che devi ne anche chiedere. Dico che sto male oggi alla vicina, per pranzo ti bussa la porta e ti arriva bella pasta dolci tutta alla carte

Kata ha detto...

@Gatto: ma come hai detto obiettivamente si vive bene da queste parti. Io personalmente non ho avuto l'impressione che gli svedesi non siano autocritici. Secondo me molti lo sono. L'atteggiamento che descrivi l'ho visto piuttosto negli studenti americani ("we are the best democracy in the world" etc.).

@Anonimo: quindi non sei d'accordo con Gatto? Non so se ho capito bene. Concordo che ci vuole anche un po' di umiltà e mi sembra poco umile lamentarsi se vivi in uno dei paesi più benestanti del mondo (mi riferisco agli svedesi). Ma tu di dove sei?

S A ® A ha detto...

Io sono ancora in Italia e sogno di partire presto. Un motivo ci sarà!! Anche tu Gatto, se sei lì, un motivo ci sarà.. Viva la Svezia!

Anonimo ha detto...

mi sono espressa? male. Volevo comentare questo cosa di autocritiche dei svedesi. Ma non ha letto i giornali quando sverige democrati sono stati eletti. TanTiSsime hanno sentito vergonia, e Criticato un bell po. Si parla In svezia come darpertutto di politici idioti e bravi, leggi che fanno schifo, troppo criminalita etc. Pero se parlo con un italiano di questi problemi mi ride addosso e ha ragione non e paragonabile.. e meglio se apprezzo svezia per quello che e e quello che ha e continuare di fidare dell paese (svezia) almeno fino a che mi delude=). Umili dobbiamo essere tutti. In Italia la umilita di cibo non lo sento tanto, abbiamo la piu buona cibo nell mondo.. e italiani dedicano tanto tempo e passione di cibo di qualita pero buone pizze non si trovano dappertutto, e ogni paese ha dei buonissime piatti. Se parliamo di umilita.

E anche piatti ungerese mi piaciono Tanto vienetta e polpette ungerese per esempio=)

Anonimo ha detto...

Mi spaventa un po' questa nuova tendenza sociologica che tenta di quantificare la felicitá. Che si stia meglio in un paese poco inquinato, molto 'verde' e in buone condizioni economiche rispetto a un paese sovrappopolato e in bancarotta mi sembra abbastanza ovvio. Rimango comunque dell'opinione che la qualitá della vita sia un parametro individuale; per esempio, io personalmente detesto i luoghi isolati in mezzo alla natura, non potrei mai viverci. Se dovessi vivere nel piú bel bosco canadese, la mia qualitá della vita sarebbe pessima perché per me conta di piú l'essere in cittá. Questi paragoni tra paesi credo oscurino realtá piú complesse; tuttavia faranno bene agli strateghi della socialdemocrazia, tutti intenti come sono ad omologare e autoincensarsi.

bixx

Kata ha detto...

@Anonimo: non hai svelato chi sei però... :) (o almeno da dove vieni)

@Bixx: prima di tutto, bentrovata! :) Anch'io sono rimasta perplessa riguardo al fattore Life Satisfaction. Secondo me potevano tranquillamente risparmiarsela... Cmq apprezzo lo sforzo per cercare di personalizzare un indicatore, cioè che puoi decidere tu quanta importanza dai ai diversi fattori.

Giulia ha detto...

Qualche anno fa ho letto di una ricerca simile, che valutava il livello di "felicità" o soddisfazione esistenziale dichiarata dagli intervistati, ma senza includere valutazioni sul funzionamento dello Stato, lo stato sociale ecc. I Paesi più felici erano risultati Venezuela e Vietnam! Perchè la gente in media era ottimista riguardo al futuro e godeva di buone relazioni sociali.
A me pareva davvero strano che la palma della felicità andasse a posti in cui se ti ammali, per esempio, o se sei una madre single sei destinato alla povertà. Sarà che col lavoro che faccio mi capita continuamente di vedere persone la cui vita viene improvvisamente cambiata dalla malattia e dall'invalidità, ma io allo stato sociale ci tengo tantissimo.
Però quella ricerca mi ha fatto pensare perchè ho una cara amica vietnamita ed in Vietnam ci ero anche stata da poco ed in effetti sì, i vietnamiti parevano tutti molto ottimisti, pieni di energia e di progetti e ciascuno impegnato a costruirsi il suo futuro (nelle città. Giurerei che nelle campagne la situazione è molto diversa e mi sa anche che le donne sono praticamente bestie da soma. Ma probabilmente gli intervistatori nelle campagne non ci sono stati).
Insomma fa pensare che quello che si definisce come felicità o soddisfazione personale è molto sfuggente quindi anche io rimango perplessa davanti a queste statistiche. Preferisco cercare di confrontare cose quantificabili come le ore disponibili in media per stare con la famiglia, la sicurezza sociale ecc, sapendo che sono solo una parte della qualità di vita.

@ Bixx: ecco, rimango un po' perplessa quando parli di omologazione. Cioè, gli svedesi sono effettivamente abbastanza conformisti ma non mi pare che manchino di senso critico quando serve (sentissi i miei colleghi come criticano la gestione del sistema sanitario, per dirne una) e non ho la sensazione che ci siano pressioni dall'alto per imporre una specie di pensiero unico. Ma anche io sono qui da poco e probabilmente non ho un punto di vista ampio come il tuo.
PS qui a casa nostra si fanno citazioni dal tuo blog a memoria, no, giusto per fartelo sapere.. :D

Giulia ha detto...

Scusate, mi rendo conto che ieri, nella fretta di scrivere sono stata poco chiara e ho dato per scontata una cosa importante. Non intendevo sottovalutare l'impatto della ricchezza materiale sulla qualità di vita, che rende sorprendente che al vertice della classifica ci fossero due Paesi poveri.

Kata ha detto...

@Giulia: secondo me il detto "tutto è relativo" è una grande verità (anche se uno non deve esagerare con il relativismo ed è molto difficile trovare il giusto equilibro tra una visione relativista e una "assolutista"). Forse i venezuelani e i vietnamiti non conoscono affatto la "ricchezza materiale" e quindi non si pongono il problema. Questo ovviamente è solo una supposizione e sicuramente non è sufficiente per spiegare il risultato della ricerca alla quale ti riferisci. Se per caso lo trovi su internet, mandami il link che sarebbe interessante leggerlo!

Anonimo ha detto...

@Giulia: quando parlo di omologazione, penso piú che altro a un progetto "dall'alto" - iniziato in buona fede per fornire ad un paese politiche socio-economiche eque - che poi si é solidificato col tempo diventando "ovvio". Per questo trovo che l'immigrazione sia una grandissima risorsa per la Svezia, perché costringe la societá a riflettere criticamente su ció che é meglio per tutti. E quando i "tutti" non si chiamano piú solo Sven ma anche Irina, Noor, Khaled e Bixx, la discussione si fa piú frizzante!

bixx

Anonimo ha detto...

Sono una svedese che vive in italia con famiglia itailana.. meglio amica mia ungerese;). Penso che felice poi essere chi unque, se hai il elementario cibo letto vestiti salute..uvnque dove abiti. Sta nella mente il resto.. pero in svezia trovo tanto meno ostacoli qualsiasi cosa che devi fare.. cose per piacere o pratici nella vita .. pero mancanza del sole in svezia durante l inverno puo anche esere una problema per una mente un po debbole.

Kata ha detto...

@Bixx: è interessante quello che scrivi. Credo che la storia dell'uomo sarà sempre caratterizzata da un'eterna lotta tra due valori: l'uguaglianza e la meritocrazia. Non è semplice...

@Anonimo: concordo con te. Ho conosciuto persone felici sia in Ungheria che in Italia. E' una questione di testa (e di fortuna, aggiungerei).

Giulia ha detto...

@ Bixx
Come sempre i tuoi punti di vista fanno riflettere. Penso che tu abbia ragione sull'immigrazione, e non solo per quanto riguarda lo stato sociale.
@ Kata
Purtroppo non l'ho trovato. Ne avevo letto solo un piccolo riassunto su un quotidiano, ma mi pare fosse basato su domande circa il proprio grado di soddisfazione sul lavoro, la famiglia, la situazione economica e le aspettative per il futuro. Dalla mia impressione (basata però su un contatto limitato), in Vietnam sanno benissimo che cos'è la ricchezza materiale e il consumismo e ne hanno anche una voglia matta, ma mediamente ciascuno ha la sensazione che, se si impegna abbastanza, starà meglio domani di come sta oggi. Bisogna anche dire che vivono in condizioni magari modeste o francamente povere, ma non misere (parlando sempre delle grandi città) e che l'accesso all'istruzione è facile.

Anonimo ha detto...

L'illusione delle statistiche : )
Per quanto riguarda la felicità sta nella meritocrazia.
L'uguaglianza appiattisce.
Alex

Kata ha detto...

@Alex: secondo me invece anche l'uguaglianza è molto importante. E' che, come dice sempre mio babbo, ogni cosa portata all'esagerazione diventa il proprio opposto (non so se mi sono espressa bene, in ungherese suona meglio :)).

Anonimo ha detto...

Sì, ti sei espressa benissimo ; )
Ciao - Alex