mercoledì 23 novembre 2011

Parlo svedese?

Forse è giusto porsi questa domanda nel post n. 100 di questo blog. Per ora è una domanda, ma sta per trasformarsi in un'affermazione. Non dichiaro ancora tra le mie lingue parlate lo svedese. Anche se capisco abbastanza bene quando lo leggo, non posso dire lo stesso quando lo ascolto. E poi l'ultimo scoglio ancora da superare: non lo parlo fluentemente.

La situazione in Svezia è particolare. Quasi tutti parlano inglese o almeno tutti lo capiscono. E' veramente eccezionale trovare una persona che non capisce l'inglese. Mi è capitato di recente con un venditore di auto, ma avevo dei seri dubbi se non lo capiva per davvero o si rifiutasse di capirlo. In genere tutti capiscono l'inglese - soprattutto come lo parlo io, in termini semplici e con una pronuncia tranquilla - anche perché lo sentono sempre in tv. I numerosi film, serie, reality e talkshow che arrivano dagli Stati Uniti o dall'Inghilterra sono trasmessi in lingua originale con i sottotitoli in svedese. Quindi l'inglese qui ti entra nell'orecchio anche senza volerlo. Si aggiungono poi l'affinità tra le due lingue e le migliaia di parole in comune.

Il punto è che, di conseguenza, qui in Svezia non sei assolutamente costretto a imparare la lingua, ma puoi benissimo cavartela con l'inglese. Ci sono diversi stranieri che vivono qui da tanti anni senza parlare lo svedese. Se non gli serve né al lavoro né a casa, molti non si sentono motivati per impararlo. Allo stato attuale, dunque, io lo svedese tendenzialmente lo capisco, ma lo parlo raramente. Tendo a rispondere in inglese, vuoi per mancanza di pazienza, vuoi per timidezza. Certamente è già un grande passo in avanti iniziare a capire, perché mi oriento e mi muovo molto meglio in qualsiasi contesto, ma è imbarazzante e frustrante non riuscire ad esprimermi in svedese se non al livello di un bambino di cinque-sei anni. Sebbene non mi serva né al lavoro (anche se ultimamente mi sono consapevolmente incollata degli impegni che richiedono la conoscenza dello svedese), tantomento a casa, sento molto l'esigenza di impararlo. La mia vita si è impoverita considerevolmente da quando nella quotidianità non riesco a capire le sfumature in quel che leggo e sento. Per me, curiosa di tutto e soprattutto di tutti, è un grosso limite. E la strada da fare è ancora tanta. Ci vogliono tanti anni per arrivare a un buon livello in una lingua che usi soltanto saltuariamente e non in tutti i contesti.


La canzone ungherese in appendice

Ancora un cantante della generazione dei miei genitori, e una sua bella canzone malinconica. Si tratta di Zorán e la sua Bella Giulia. E' un cantautore di origine serba, nato a Belgrado ma cresciuto in Ungheria. Scrive e canta in ungherese. Anche suo fratello Dusán è un musicista e soprattutto scrittore di testi di canzoni (anche lui scrive in ungherese). Negli anni Sessanta (fino al 1972) entrambi furono membri della beat band Metro.

Zorán - Szép Júlia


Tra noi c'erano un paio di case e forse un anno o due,
E io ero ancora un bambino rispetto a te.
Avevo paura che se te lo dicevo tu ci ridevi,
E avevo paura che te ne fossi già accorta da tempo.

Quante volte sono partito per venire da te,
E tu eri sempre sempre di fretta.
Ti aspettavano in delle macchine lunghe,
E io non ci credevo che non avevo chance.

Mi ricordo che ho pensato: va bene così,
Un giorno avrò fama e denaro,
Starò sotto i riflettori cantando sottovoce,
E allora anche tu mi avresti amato.

Ma nella nostra viuzza fangosa
E' appena accesa qualche luce.
Io avevo sempre freddo quando aspettavo te,
Sento ancora il profumo dell'inverno.

Bella Giulia, bella Giulia,
Forse ormai non ti riconoscerei,
Bella Giulia, bella Giulia,
Rimani allora bella per l'eternità.

Il pubblico rimane all'ombra,
E il mio cuore batte più forte,
A volte mi sembra di vederti qui,
Ma so che non sei mai venuta.

E in una via lontana
Forse piena di lampade luminose,
In macchine da sogno aspettano te,
E tu non guardi più indietro.

Bella Giulia, bella Giulia,
Forse ormai non ti riconoscerei,
Bella Giulia, bella Giulia,
Rimani allora bella per l'eternità.

(Per il testo in ungherese vedete qui.)

7 commenti:

Morgaine le Fée ha detto...

Si, in teoria a uno basta e avanza l'inglese per vivere.
Peró dopo la mia esperienza tedesca, e anche all'universitá qui, ho notato che si formano quasi spontaneamente due gruppi: quello degli autoctoni e quello degli stranieri, e la questione é proprio legata alla lingua, perché ciascuno dei gruppi usa quella con cui si sente piú a suo agio.

Quando sono arrivata qui ero completamente da sola, e per riuscire ad avere contatti coi locali e non trovarmi ghettizzata ho costretto gli svedesi e me stessa a parlare svedese. All'inizio é stata difficile, capivo si e no il 30%, ma poi nel giro di un anno la situazione é migliorata tantissimo, per cui ne é valsa la pena.

Antonio ha detto...

Perchè non fare l'SFI? ti obbligano a parlarlo e in poco tempo si migliora parecchio...

Kata ha detto...

@Morgaine: immagino che poi il Vikingo abbia contribuito molto ad accelerare l'apprendimento dello svedese :)

@Antonio: sì, lo sto facendo! Però è soltanto una lezione alla settimana, ed in effetti è l'unico momento di studio attivo dello svedese per me.

Morgaine le Fée ha detto...

No, con me e lo svedese il Vikingo c'entra poco, visto che l'ho conosciuto quando avevo un giro ormai affermato di amiche svedesi, oltre che a parlarlo quotidianamente al lavoro.

Kata ha detto...

@Morgaine: Ah bene! Questo lascia ben sperare. :)

GreenEyedAngel ha detto...

In bocca al lupo per la lingua svedese! :) Me l'immagino quanto sia difficile impararla... Cmq e' un post molto interessante, mi piace tanto informarmi della situazione linguistica di paesi stranieri o del processo di conoscere e imparare una nuova lingua.
Hai fatto una bellissima traduzione della canzone di Zorán.. non pensavo mai che il testo suonasse cosi' bene in italiano :)

destinazioneestero ha detto...

Qui in Turchia invece sei costretto a imparare la lingua perché sono pochissimi quelli che parlano inglese.