giovedì 20 dicembre 2012

Buon Natale in tutte le lingue del (mio) mondo

(Parafrasando Pieraccioni...)

Questo mese sono stata poco ispirata a scrivere sul blog, vuoi per stanchezza vuoi per pigrizia. In questo periodo sono un po' sopraffatta dagli impegni di lavoro (soprattutto didattici), e la sera non ho molta voglia di fare nulla di impegnativo. Però un'idea di post mi è venuta, anche poco originale (che conferma quanto detto sopra), ed è senz'altro da scriverlo prima delle feste.

La parola "natale" è molto diversa in ognuna delle mie quattro lingue, di radici completamente differenti. Così mi è venuta voglia di analizzare l'etimologia di queste quattro parole:
Christmas (inglese)
Natale (italiano)
Jul (svedese, ma anche danese e norvegese)
Karácsony (ungherese)

La parola italiana 'Natale' si fa presto a spiegarla. Significa 'giorno di nascita', e si intende quello di Gesù, ovviamente. Così anche in altre lingue neolatine: noel in francese (con due punti sulla 'e'), natal in portoghese e navidad in spagnolo. Perciò non è una parola così antica, ma coetanea del cristianesimo. Ha un signifato religioso anche la parola inglese. Infatti, Christmas sta per 'messa di Cristo', e deriva dall'antico inglese Cristesmaesse. La parola Cristo a sua volta, però, deriva dal greco, mentre maesse viene dal latino. La stessa costruzione si trova in olandese (Kerstmis), nello scozzese (Christenmas), e l'hanno scelto pure per l'esperanto (Kristnasko).


La parola inglese di oggi però non ha nulla a che vedere con il 'natale' nordico. Jul ha un'origine molto più risalente del cristianesimo. E' una parola germanica, anche se le radici esatte sono ignote, e segnava un periodo o una festività invernale (se volete saperne di più vedete qui e qui). Jul è diffuso in tutta l'area nordica, l'hanno recepito pure il finlandese e l'estone che sono due lingue ugro-finniche (come l'ungherese). Il tedesco invece ha "scelto" la via inglese, anche se con una variazione: Weihnachten, cioè 'notte sacra'.


Sembra che la diffusione di questa parola sia un fattore geografico più che di affinità linguistica o di comunanza religiosa. L'ungherese karácsony è, infatti, un prestito slavo dove originalmente significava il solstizio. Una variante della stessa parola oggi è usata per indicare la festa di Natale sia da ortodossi: rumeni (che poi non sono slavi, ma neolatini) e bulgari (che invece sono slavi), che da cristiani occidentali: cechi,  slovacchi e ungheresi. Ecco perché sembra più un fatto geografico che di legame religioso-culturale.


E se volete sapere come si augura Buon Natale in ungherese, ecco alcuni suggerimenti:
- Boldog karácsonyt! - "Felice Natale!"
- Áldott karácsonyt! - "Benedetto Natale!"
- Békés karácsonyt! - "Sereno Natale!"
...e la versione classica completa e più formale: Kellemes Karácsonyi Ünnepeket Kívánok!, letteralmente "auguro piacevoli feste natalizie".

Insomma, Buon Natale a tutti voi in tutte le lingue del (mio) mondo!

Chiudo con una scena di una commedia inglese incantevole che ormai ho visto e rivisto in tutte le mie lingue:


Nessun commento: