lunedì 9 gennaio 2012

La pizza giallo-blu

(BACK TO SWEDEN)

Stavolta non è una metafora. E' una cosa reale. Una ricetta che ho trovato in una rivista di cucina, Mitt kök ("La mia cucina"), che ha pubblicato un numero interamente dedicato a piatti italiani. L'ho comprata sia per trovare nuove ricette da provare sia per leggere un po' di svedese. In copertina ci fu pure la foto di un cuoco italiano, un certo Roberto, che vive in Svezia e sembrava di prestare il suo nome a questo numero. Invece, solo alcune ricette erano sue. Questa che sto per farvi vedere non può provenire dalla mente di un cuoco italiano...

Ovviamente non devo spiegare a nessun italiano che pizze strane si possono trovare all'estero. A volte pure in Italia, per carità... In Svezia la pizza-schifezza per eccellenza è la pizza kebab. Sì, è proprio quel che sembra: pizza con kebab sopra. Ma posso portare anche un esempio ungherese (e non solo): la pizza hawaii con prosciutto cotto e ananas. Quando ero piccola, sono stata pure capace di mangiarla. Poi mi sono trasferita in Italia.

Ecco la ricetta in questione con un'illustrazione fotografica:


(Non ho uno scanner a colori, perciò ho fatto una foto alla pagina col cellulare ed è venuta un po' così, ma se cliccate sull'immagine e la ingrandite potete leggere la ricetta.)

Siccome in natura è difficile trovare una verdura di color blu, ma l'inventore di questa pizza voleva essere leale alla patria e rappresentare la bandiera svedese, a tal scopo propone di usare un tipo di patata speciale, il c.d. blå kongo-potatisar. Questa variante della patata, per me fino ad ora sconosciuta, è diventata "la patata dell'anno" in Germania nel 2006... In tedesco del resto questa patata si chiama Blauer Schwede, "la svedese blu" (cosa non si impara leggendo Wikipedia...) Insomma, una variante nordica interessante della patata. Il colore giallo, altro elemento indispensabile di qualsivoglia simbolo patriottico svedese, è fornito da un comune peperone giallo (gul paprika). Infine, per insaporire ecco che si mette qualche pomodorino fresco e un po' di västerbottenost, un formaggio tradizionale svedese, secondo alcuni (svedesi) dal sapore simile al parmigiano. Voi la provereste?


Canzone ungherese in appendice (In memoriam Garas Dezső)

Dieci giorni fa, il giorno prima dell'ultimo dell'anno, il mio paese ha perso uno dei suoi attori più grandi. Garas Dezső (o per gli stranieri Dezső Garas) è scomparso dopo una lunga malattia a 77 anni. Un nostro Alberto Sordi, diciamo. E' stato un attore di teatro che però è diventato conosciuto grazie alla televisione e diversi film. Tra cui questa scena dal 1981, in cui insieme ad András Kern, un altro attore e comico ungherese, canta Egyedül nem megy, ovvero "Da solo non va". E' la canzone che in questi giorni si è sentita spesso in tv e alla radio in suo ricordo. (Garas è il secondo in ordine di apparizione, quello dal naso lungo.)


dal film Ripacsok (1981)
(significa circa "Gli istrionici")

10 commenti:

Giulia ha detto...

Be', a parte il colore blu, la pizza con le patate sopra non è tanto una stranezza. Ne ho mangiata una ottima in una italianissima pizzeria al trancio di Roma. Anche l'abbinamento con il peperone, i ciliegini ed il formaggio del Västerbotten non mi pare male (ma che il formaggio del Västerbotten assomigli al parmigiano, proprio no!).
Quindi sì, la proverei :), anche se il colore blu mi farebbe l'impressione di averci versato sopra dell'inchiostro da stilografica!

destinazioneestero ha detto...

Nom a dir la verità non mi ispira. Qui in Tuchia fanno una specie di piazza che chiamano pide. E' buonissima, con una pasta croccante. Ha sopra pomodoro, carne, formaggio, o formaggio soltanto.

Kata ha detto...

@Giulia: sì sì, non sono tanto gli ingredienti a fare orrore ma i colori. (E il fatto che facciano una pizza che riprende i colori della bandiera.)

@destinazioneestero: la Turchia in fin dei conti è un paese mediterraneo :)

Giulia ha detto...

Per la bandiera, la si può considerare il corrispondente svedese della pizza Margherita ;-)

Maria Rosaria ha detto...

Sì, io la proverei, simpatici questi svedesi patriottici, vogliono emulare la nostra margherita che riprende i colori della bandiera italiana!! Io invece per combinazione proprio pochi giorni fa ho mangiato proprio la pizza hawaii, quella con ananas e prosciutto cotto, in un italianissimo franchising chiamato "Fratelli La bufala"...Secondo me anche l'identità della pizza si va modificando nel confronto tra le varie culture!! Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Rispetto a tanti mostri che si vedono in giro da queste parti questo non mi sembra male. E poi io da napoletano la pizza é un orrore per definizione se sfornata oltre 10-15km di raggio da Napoli. Anche se poi la mangio lo stesso :)

Antonio ha detto...

La pizza kebab è buona, l'ho mangiata parecchie volte in Svezia, ma durante l'ultima mia visita a dicembre, dopo una pizza kebab dell'IKA ho dovuto prendere qualcosa per il mal di stomaco; e pensare che non ho mai avuto problemi durante il mio anno svedese... che il mio stomaco si fosse abituato? :)
Per quanto riguarda la pizza Hawaii invece no, non ce la farei proprio a mangiare una pizza con l'ananas e quindi dolce, ma una ragazza ungherese che era con me in Svezia la mangiava spesso, e richiedeva sempre il ketchup da spalmare sulla pizza, diceva che era una cosa normale a Budapest... :)

Morgaine le Fée ha detto...

Non mi pare una pizza cosí malvagia.
salverei l'idea anche per fare un tortino di patate con questi abbinamenti.
Io le Blu Congo le avevo coltivate nel mio kolonilott e mi piaceva l'idea del colore (che inoltre fa bene per via delle antocianine)
Solo che ho sentito che sarebbe meglio usare la varietá Blue Sallad, che tiene meglio il colore ed é meno soggetta alle muffe.
Ste patate blu sembrano stranezze ma da quel che ho capito sarebbero invece varietá antiche.

Kata ha detto...

@Giulia e Maria Rosaria: e per il verde ci starebbe il fogliolino di basilico? Non ci avevo mai pensato.

@Gatto: per i napoletani deve essere terribile... ;)

@Antonio: magari un giorno la provo anch'io. (Non è che io sia poi l'esempio del salutismo.) Il problema principale con la pizza qui (e da altre parti) è l'impasto, non tanto quel che ci mettono sopra.

@Morgaine e tutti: ok ok, ho capito che non è così male questa pizza giallo-blu come mi sembrava a prima vista. :) Poi, pensandoci bene, una delle pizze preferite del mio italianissimo consorte è con patate e wurstel.
(@Morgaine: auguri anche da qui!!!)

Franco Fazio ha detto...

Si fa presto a dire pizza.In Svezia c'è quella con i “fefferoni” turchi e quella al “tono”, specialità del baffuto pizzaiuolo cileno, con spicchio d`aglio in bocca e con l`inmancabile bandierina italiana sul corazòn, quella di legno, nel senso che ha una pasta dura come il legno, che vendono in ogni angolo di Stoccolma, quella finta dal sapore indefinito dei supermercati.

E poi c'è la pizza vera, la napoletana doc, che l'Unione Europea ha appena fregiato del simbolo stg, che vuol dire «specialità tradizionale garantita».
Dunque, attenti alle imitazioni. Con la pubblicazione del regolamento 97/2010 della Commissione, riportato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue, la napoletana è ora ufficialmente protetta come una specie rara in via di estinzione. La pizza vera dovrà essere preparata con pomodoro, mozzarella di bufala dop o mozzarella Stg, olio extravergine d'oliva e origano, avere un diametro non superiore ai 35 cm, il bordo rialzato (cornicione) tra uno e due centimetri e una consistenza insieme morbida, elastica e facilmente piegabile a libretto, come fece nel '94 Bill Clinton in passeggiata per i Quartieri Spagoli durante il G7 partenopeo.

(Però bisogna andare in Italia...)