sabato 29 settembre 2012

Swedish vs English - Parte Terza: Grammatica 1

Dopo una lunga pausa, continuo la serie di post sulla comparazione tra lo svedese e l'inglese cominciata a maggio. Dopo l'etimologia e l'inglese degli svedesi manca ancora la parte più sostanziale e impegnativa (perciò il ritardo): la grammatica. Naturalmente non posso mirare a una comparazione completa. Vorrei solo trattare alcuni punti interessanti.

Una domanda che viene spontanea: qual è più facile? L'inglese o lo svedese? Da questo post vedrete che per certi aspetti è più facile l'inglese, per altri lo svedese. Nel complesso credo che abbiano più o meno lo stesso livello di difficoltà.

Sostantivi

Una volta ho già menzionato (qui) che l'unica peculiarità della grammatica svedese che avevo trovato era il fatto che l'articolo determinativo fosse un suffisso. Questo rende sia lo scrivere che il parlare senz'altro più complicato, se sei abituato ad altre lingue in cui l'articolo precede il sostantivo (come in inglese e in italiano). In più in svedese, come in italiano, ma al contrario dell'inglese (e dell'ungherese), esistono i generi. Solo due, per fortuna, e non corrispondono a femminile e maschile (ma si chiamano comune e neutro). Comunque c'è da imparare con ogni sostantivo anche il suo genere. Inoltre, mentre per formare il plurale l'inglese mette un semplice 's' alla fine della parola, in svedese esistono 4 categorie di plurale: -er, -ar, -or, -n, e non è assolutamente scontato quale di queste devi usare.
Per quanto riguarda i sostantivi, quindi, lo svedese è molto più complicato dell'inglese. Ma almeno nessuna delle due conosce i casi (come il latino o il tedesco).

Verbi

Per quanto riguarda i verbi, invece, lo svedese è più semplice dell'inglese. Ci sono gli stessi tempi verbali e si formano in modo molto simile, ma in svedese non c'è alcuna differenza per esempio tra la terza singolare in presente e le altre persone. Mi spiego: in inglese you go - he goes, in svedese du går - han går. Quindi, un tempo - una coniugazione sola, indipendentemente dal soggetto. Questo semplifica le cose parecchio rispetto all'italiano.
Inoltre, come in inglese, anche in svedese si usa un solo verbo ausiliare per formare i tempi composti: avere (to have - att ha). Non distinguono tra verbi transitivi e intransitivi, come l'italiano. Quindi ho mangiato - sono andata in svedese diventa jag har ätit - jag har gått, in inglese I have eaten - I have gone, e devi usare il pronome personale dato che non puoi indicare il soggetto con la coniugazione come in italiano.
Mentre in inglese almeno il verbo 'essere' (to be) si coniuga (am, are, is), in svedese neanche quello (rimane sempre är). Perciò, per quanto riguarda i verbi, lo svedese risulta ancora più facile dell'inglese.

Per ora ecco un assaggio della grammatica svedese in comparazione con l'inglese (e un po' con l'italiano). Continuerò in un post successivo, magari senza far passare quattro mesi stavolta...

Nota finale: se chiedete a me, che ho studiato tutte e tre queste lingue come lingua straniera (nel senso che nessuna delle tre è la mia madrelingua), io dico che l'italiano è molto più difficile sia dell'inglese che dello svedese.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Io trovo lo svedese di una semplicitá disarmante. Non mi ci é voluto proprio niente per impararlo. Faccio qualche errore qui e li, ovvio, ma ho tenuto anni di seminari in svedese senza problema. In svedese esistono regole grammaticali chiare, e molto poche. Ma se chiedi agli svedesi ti diranno che non ci sono regole, in quanto non studiano la loro grammatica a scuola :D Ci sono ovviamente eccezioni, ma le trovo molto poche.

Per il plurale le regole che porta wikipedia sono giuste. Io in genere ragiono cosi:

- se una parola é -en

1) finisce per -a o consonante: il plurale diventa -or
2) é una parola "scandinava" come bil: diventa -ar. Quindi bilar
3) é una parola derivata dal latino come restaurang: diventa -er, quindi restauranger.

- se una parola é -ett

1) finisce in vocale come äpple, diventa -n. Quindi äpplen
2) finisce in consonante come bord. Rimane uguale nelle due forme.

Comunque io non credo che l'italiano sia difficile. Secondo me ogni lingua si puó imparare non troppo difficilmente se uno ha il giusto spirito.

Kata ha detto...

@Gatto: grazie delle dritte. E' vero, ci sono delle regole, spiegate anche dai libri di svedese, però è senz'altro più complicato che l'inglese. Comunque le categorie 2) e 3) delle parole -en le terrò in mente! Non ci avevo fatto caso a questa regola. :)

Per quanto riguarda la difficoltà dell'italiano, infatti, non ho detto che è una lingua difficile in assoluto. Ma è senz'altro più difficile dell'inglese e dello svedese...

Giulia ha detto...

Un tempo nelle lingue scandinave i sostantivi avevano tre generi: maschile, femminile e neutro. Poi i primi due sono stati accorpati, ma sopravvivono ancora nella seconda lingua nazionale norvegese, il Nynorsk (ma non nel norvegese standard, il "bokmål"). Alcune parole hanno mantenuto il maschile e il femminile anche in svedese, per esempio "vän" e "väninna". Io trovo interessante la parola "sjuksköterska" in cui la forma femminile ha finito per indicare entrambi i sessi (forse perché un tempo le infermiere erano in prevalenza donne?).

Confermo Gatto, gli svedesi non studiano la grammatica a scuola. Ho assistito a una scena esilarante in cui un'infermiera croata spiegava alle sue colleghe svedesi le regole del determinativo e del plurale!

Comunque mi stai facendo nascere un bel po' di curiosità riguardo l'ungherese :-)

Kata ha detto...

@Giulia: mentre questa volta mi sono trattenuta dal dilungarmi sull'ungherese... ;) comunque chiedi pure!

Giulia ha detto...

Ok, una domanda per tutte (per il resto aspetto la prossima volta che ci vediamo)
L'ungherese ha casi -come il tedesco- e coniugazioni verbali? I tempi verbali assomigliano a quelli dell'italiano? (es differenza tra passato prossimo, remoto e imperfetto, futuro con una forma verbale propria e non con l'ausiliare come in inglese?)

Ah, ci siete a Stoccolma?

Kata ha detto...

@Giulia: ti rispondo subito, perché domani all'alba partiamo in vacanza. :) No, purtroppo il prossimo weekend non ci siamo! :( Torniamo martedì!

Quanto alla questione linguistica: Le coniugazioni verbali in ungherese ci sono. Ne abbiamo soltanto per due tempi verbali però: passato e presente. Il futuro si forma con un verbo ausiliare come in inglese e in svedese. Perciò non sono i tempi verbali a rendere l'ungherese difficile. :) Esiste però una coniugazione diversa per la forma transitiva dei verbi. (Esempio: faccio = csinálok, lo faccio = csinálom)

La questione dei casi è più complicata. I linguisti dicono che ne abbiamo 18 (vedi qui), ma in realtà il concetto stesso del caso è molto diverso in ungherese, in quanto è una lingua agglutinante che esprime tutto con pre- e suffissi. Niente preposizioni, quindi.

Spero di essere stata chiara...

Agneta ha detto...

Seguo con piacere il tuo blogg da un pò di tempo. Sono svedese,di Stoccolma (Solna), ma trapiantata in Toscana, vicino a Firenze, per amore da ben 47 anni. Come puoi capire non sono giovanissima. Volevo solo dire che ai miei tempi a scuola si studiava la grammatica, e come si studiava! Inoltre c'èra una materia che si chiamava "välskrivning" che probabilmente non esiste più da tempo, dove veniva giudicata la perfezione dello scrivere bene. Mi ricordo anche che nelle elementari era proibito adoperare la biro, solo la stilografica era permessa oppure avevamo la pennina e calamaio in un buco aposito nel banco. Era nel 1955, non nel 1800!!
L'italiano non è una lingua difficile, ma ogni lingua ha le sue regole grammaticali che sono diverse, poi con il tempo si fa anche "l'orecchio" e si sente gli eventuali errori. A me è subito piaciuta l'italiano, una lingua con tanti espressioni un pò particolari, a volte difficili a tradurre.

Kata ha detto...

@Agneta: grazie del commento e benvenuta sul blog! Vicino a Firenze dove? Forse conosci la mamma del mio amico e collega italo-svedese, originaria di Göteborg, ma da più di 30 anni residente a Strada in Chianti. :)
I miei colleghi più grandi confermano quello che dici. Anche l'università svedese era tutta un'altra cosa fino agli anni Settanta (compresi).

Agneta ha detto...

Io abito a Poggibonsi e so che ci sono molti svedesi che abitano nel Chianti, per non dire a Firenze. Io andavo alle feste organizzate dal Consolato Svedese a Firenze, tanti anni fa e ho conosciuto molti svedesi, ma poi ho smesso e non conosco più nessuna delle svedese che abitano qui, anche se conosco alcune per nome. La bellissima Toscana è piena di scandinavi e ogni tanto trovo qualcuno per caso. In questi giorni ho conosciuto un norvegese che ha una fattoria e fa il vino e in un altra lavora una ragazza finlandese. Tutti amano la Toscana e come si fa a non amarla!

Kata ha detto...

@Agneta: hai ragione. La Toscana è piena di stranieri, non solo di scandinavi.

Anonimo ha detto...

Io che a scuola ci ero andata nel 1964,mi ricordo che le maestre ti davano il voto in base alla scrittura. Poi la penna a sfera era proibito usarla,era solo concesso la stilografica,con il calamaio per intingerla. Continuò così fino al 1970,quando avevo 13 anni,poi introdussero la penna a sfera. Io sono di Parma. Secondo me tra queste 5 lingue (escluso l'ungherese,che non lo so),la più difficile é l'italiano,e il più facile il norvegese,seguito dallo svedese e poi dal danese,ed infine l'inglese e l'italiano. Anna

Kata ha detto...

@Anna: ti posso dire con tutta tranquillità ed obiettività che tra queste cinque lingue è l'ungherese la più difficile. Comunque una volta ho scritto anch'io che secondo me l'italiano è molto più difficile sia dello svedese che dell'inglese, quindi concordo con te.