mercoledì 15 settembre 2010

La maledizione della cucina italiana

Quello che per chi vive in Italia è una benedizione, diventa una maledizione non appena si mette piede all'estero. Il palato raffinato degli italiani è davvero ammirevole. E secondo me è quello che caratterizza in modo più evidente il popolo italiano e su cui si può generalizzare con minor margine di errore. Io ho assorbito tantissimo della cultura culinaria italiana e fra tutte le cose è quella che mi fa capire di più che ormai non sono più solo ungherese.

Mi ricordo quando arrivai in Italia in Erasmus con lo stomaco a pezzi, reduce da una vita da studente universitario (a Budapest vivevo in una casa dello studente), dopo diversi esami medici e senza una diagnosi certa, nel giro di pochi mesi vidi sparire tutti i miei problemi di digestione. Perciò, non solo per merito del gusto, ma anche per la salute che mi sono convertita. Ricordo anche che all'inizio mi dette quasi fastidio quanto gli italiani fossero fissati con il cibo. Non capivo il perché di tutte quelle restrizioni (ingredienti guardati con disprezzo, alcuni abbinamenti doverosi, altri vietati, orari prestabiliti...). Col tempo però ho capito. Non la fanno apposta! Appena "interiorizzata" la cultura culinaria italiana, pure per me sono diventate del tutto naturali (a parte forse gli orari prestabiliti). E quando torno in Ungheria vedo gli altri mangiare certe cose (e soprattutto in certi abbinamenti) che ormai mi fanno decisamente senso. Solo per citare un esempio, mio padre che mi mette in tavola il Tokaji dolce accanto a un piatto di zuppa*. Ma mi limito e non dico niente (al massimo in maniera molto blanda) per non risultare schizzinosa. E in ogni caso sarebbe inutile. Mica posso cambiare la cultura culinaria ungherese! (Va detto anche, però, che in Ungheria una cultura culinaria comunque esiste. Semplicemente si mangia roba più pesante e più elaborata, ma è una cucina di tutto rispetto.)

Per illustrare la situazione svedese, invece, basta che vi racconti un piccolo episodio che mi ha colpito, successo la scorsa settimana alla mensa universitaria (chi è mio amico su Facebook conosce già questa storia). Arrivata alla cassa con il mio piatto pieno di patate lesse, verdura e pesce ripieno (di non so cosa), il cassiere mi guardava stupito con gli occhi spalancati: "ma... niente salse?". Sembrava sinceramente sorpreso, e la sua reazione mi è rimasta impressa. A dire la verità lì per lì dovevo trattenermi dal ridere.
Insomma, urge l'arrivo del mio cuoco italiano personale. ;) (Io da sola raramente cucino a casa. Mi sembra una perdita di tempo farla solo per me. Ma il mio stomaco poi se ne risente.)

* Una zuppa di piselli, wurstel e pasta fresca, ricetta della mia nonna, uno dei miei piatti preferiti che mio babbo mi prepara tutte le volte che torno a casa. Ci si mette anche un po' di panna acida, ingrediente immancabile di molti piatti ungheresi, sulla lista di quelli guardati con disprezzo dagli italiani (parlo della Toscana!), e purtroppo poco sopportato dal mio stomaco, anche se il gusto in piccole dosi non mi dispiace.

Comunicazione di servizio: da domani sera a domenica sera non sarò raggiungibile su internet causa weekend romantico a Barcellona. :) Intanto per chi fosse interessato alla cucina svedese lascio qualche link a post di altri blog italo-svedesi:

4 commenti:

lafattaturchina ha detto...

So che ora farò inorridire parecchi italiani, ma ci sono alcune cose della cucina o delle abitudini mangerecce svedesi che trovo più sane: ad esempio il muesli e lo yogurt a colazione. Non so perchè, ma in Italia non mi veniva in mente e invece qua mi sembra la cosa più naturale del mondo! Ho persino ripreso a bere il latte! :D

Aggiungo pure che la pastasås dell'ICA è buona e non contiene nulla di chimico.

Il ketchup sulla pasta rimane però un abominio contro l'umanità!

Kata ha detto...

Credo anch'io che comunque molti svedesi ci tengano a mangiare sano, e li vedo pure molto sportivi.
Grazie della dritta, proveró il sugo dell'ICA!

Odysseus ha detto...

benvenuta in Svezia. Qui almeno nelle città potrai mangiare italiano perché alcuni ingredienti basilari del cibo italiano ormai sono assimilati nella cucina svedese.
Inoltre la cucina italiana è spesso semplice e vicina al prodotto, per cui basta comprare il prodotto, carne pesce verdure e cucinarlo. facile no?!
Inoltre molti svedesi ci tengono a mangiare correttamente.
Il problema nasce più che altro per la minore quantitá e varietá di prodotti freschi rispetto all'Italia, ma ce la si può cavare egregiamente.

complimenti per il tuo italiano e per il tuo blog!

Kata ha detto...

@Odysseus:grazie. E concordo con te. Alla minore quantità e varietà di prodotti freschi aggiungerei anche che la frutta e verdura è meno saporita. Dopo poco che sono arrivata in Svezia il mio collega italo-svedese mi ha subito avvisato di non provare neanche a comprare dell'uva qui, per esempio. Ma per fortuna la mela, la pera e la pesca non sono male.