Nel primo post sulla nuova casa, ovviamente, non sono riuscita a raccontare tutto, ed è da tempo che stavo pensando di scriverne un altro. Oltre al bagno senza box doccia e bidet, il linoleum per terra, la lavanderia condominiale e l'immagine dell'omino impiccato da un bidone in ascensore, ci sono altre piccole particolarità che mi hanno colpito nella mia nuova abitazione. Premetto che tutto ciò vale per i palazzi condominiali comunali di una certa età, e non ho idea se sia vero anche per le case nuove. Andiamo con ordine...
Le finestre
Certamente finestre a doppio vetro, ma non è questa la novità, come neanche le veneziane tra i due vetri. Invece ho subito notato una strana lunga porticina al lato delle finestre che sembra far parte dell'infisso stesso. Siccome è difficile descriverla, le ho fatto una foto per farvela vedere.
(Scusate per la cattiva illuminazione, ma il contrasto con il bianco dell'esterno era proprio forte). Se apri questa porticina, vedi questo:
C'è un filtro dentro. E sulla prima foto potete notare una piccola valvola in alto su questa porticina (sì, lì nell'oscurità). Quella valvola piccola piccola serve per fare entrare aria! Per poter ricambiare l'aria in casa anche senza dover aprire la finestra. Credetemi che quando fuori tira un vento gelido di meno venti, la cosa si rivela di una certa utilità. C'è anche un'altra fessura lunga e stretta sopra le finestre che non ho fotografato. (Ancora non ho capito se abbiano funzioni differenti.)
La cassetta della posta
Non c'è. Invece c'è una fessura nella porta d'ingresso dell'appartamento, così che tutta la corrispondenza ti arriva direttamente in casa. Dato che il consumismo ha raggiunto anche la socialdemocratica Svezia, ciò significa tonnellate di pubblicità, offerte e giornalini da calpestare ogni sera che arrivi a casa e apri la porta. In più non è proprio piacevole sentire il botto della carta che casca per terra nell'ingresso in qualsiasi momento della giornata quando passa il postino o il ragazzo che distribuisce i volantini (senza bussare, naturalmente). Questa strana contraddizione della Svezia non l'ho ancora capita. Ma non erano loro che tengono la distanza e rispettano la tua privacy?!? A me decisamente non piace l'idea di avere un buco nella porta della mia casa dove chiunque può infilare qualsiasi cosa... (non è un buco neanche tanto stretto! sarà 25 per 6-7 centimetri).
Il citofono
Neanche questo c'è. La porta giù è aperta fino alle 21, dopodiché soltanto i condomini possono entrare con la chiave. Adesso, nell'era dei cellulari, la cosa non mette in particolare difficoltà gli abitanti, ma mi chiedo io come facevano vent'anni fa. Se volevi fare una visita a sorpresa a un tuo amico o semplicemente passavi di lì e volevi salutarlo dopo le 21 di sera, come facevi?!? La so la risposta: non lo facevi. (Anche perché mi è difficile immaginare uno svedese che urla davanti a una casa per attirare l'attenzione dell'amico che abita al quarto piano.) E ora che ci penso è anche abbastanza consono con lo stereotipo svedese: niente sorprese, tutto progettato (come i turni in lavanderia preprogrammati, limitati a massimo un bucato alla settimana), niente spontaneità, per carità!
Su questo punto urge un aggiornamento però. Nel 2010 gli svedesi sembrano essersi accorti di tale carenza. Qualche settimana fa mi era arrivata una lettera dal Comune (il mio padrone di casa) con un questionario in cui mi chiedevano se volevo che installassero il citofono nel nostro palazzo. Secondo il principio democratico lo installeranno se metà dei condomini lo desidera. Io ho risposto di non volerlo, data la quantità di persone che mi vengono a trovare in questa casa ogni giorno e la ormai fiorente era del cellulare e dello squillo (lo squillo: istituzione sconosciuta fuori dall'Italia, credetemi, pure un ungherese è capace di mandarti un sms solo per dirti "ok"), non trascurando poi il fatto che un po' mi aumenterebbe l'affitto. Proprio oggi mi è arrivata un'altra lettera in cui mi comunicano che più del 51% dei condomini ha scelto di installare il citofono, quindi adesso aspetto trepidante questa rivoluzione dei porttelefoner.
Oggi sono in vena sarcastica... si capisce, vero? ;)
7 commenti:
Kata, noi svedesi amiamo l'abbonamento del quotidiano, amiamo leggere il giornale mentre facciamo colazione. Ti giuro che è molto comodo che il giornale sta li a terra nell'ingresso la mattina quando ti svegli invece di com'è per esempio per noi che abitiamo in una casa a schiera che dobbiamo uscire nel freddo la mattina per prendere il giornale. Vent'anni fa le porte non erano chiuse a chiave, a volte neanche la propria porta, perché non c'era bisogno... Ma io lo trovo abbastanza raro che non ci sia un citofono oggi. Forse è meno comune in una città piccola come Örebro? Poi se parliamo di privacy, il citofono è proprio terribile. Chiunque ti può distrubare a qualsiasi ora. Invece come hai scritto tu, nell'era del cellulare mica c'è tanto bisogno.
Per evitare pubblicità e volantini vari puoi scrivere "Ingen reklam tack" fuori dalla porta. Di solito funziona.
Kata, ha ragione Carin, vent'anni fa si poteva entrare oppure si prendevano per terra delle pietre piccolissime oppure dei coni dei pini a lanciare alla finestra. A volte dei ragazzi ubriachi chiamano al citofono.
@Carin: hai ragione, ma io non sono abbonata a nessun giornale e in ogni caso basterebbe scendere a pianoterra alla cassetta della posta per prenderlo senza uscire dal palazzo. (Accidenti...sono proprio polemica oggi!:) )
@Federico: in realtà non mi dispiace che mi arrivino delle offerte a casa, il problema è solo la quantità e il modo...
@Troppo Svedese: allora speriamo che tardano a installare questo citofono! :)
puoi sempre mettere un cuscino di fronte alla porta per attutire il rumore :P
Per evitare la pubblicità basta mettere la scritta "Ingen reklam, tack": a noi non è arrivato proprio piú niente!
Ciao, bellino questo post sulle case svedesi :-) Ti ho trovata attraversi il blog della Nelli (ioamofirenze) ed ho dato subito una sbirciatina perché sono un'amante della Svezia :-) Orebro è carina, ha un parco pubblico meraviglioso!ciao ciao
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