domenica 16 gennaio 2011

Arteterapia

Nella prima settimana di gennaio passata in Toscana, tra gli impegni e incontri sono riuscita a ritagliarmi un pomeriggio per andare a zonzo in città e, soprattutto, per tornare alla Galleria degli Uffizi. Sebbene abbia fatto la guida lì dentro una cinquantina di volte, non riusciva mai ad annoiarmi. La scelta di frequentare il corso di guida turistica della Provincia di Firenze (durante il secondo anno del dottorato) è stata una delle decisioni migliori degli ultimi anni della mia vita. Scoprire ed iniziare a comprendere l'arte mi ha completamente cambiata la visione dell'ambiente, soprattutto vivendo in una città come Firenze (ne avevo già scritto sull'altro blog qui più di due anni fa). Da completa ignorante che ero fino all'età di 26 anni, adesso sono capace di apprezzare le opere d'arte, e riuscire a riconoscere uno stile o un periodo o addirittura un artista è sempre una grande soddisfazione.

A volte ho "usato" gli Uffizi come terapia nei momenti difficili. Mi è capitato di prendere in mezzo alla giornata e andare agli Uffizi per ricaricarmi (con la tessera di guida posso entrare gratis in qualsiasi momento in tutti i musei della provincia). Non solo i quadri, ma anche l'ambientazione è suggestiva, e fra tanta bellezza non si può proprio pensare che il mondo sia brutto! Ogni volta che facevo la guida a un gruppo, uscivo dagli Uffizi frastornata e completamente estraniata dalla mia vita. Uscire da quell'edificio era come tornare alla "realtà" e rendersi conto di chi sono e che momento vivo nella mia vita.

Allora adesso che avevo l'occasione ci sono ritornata subito e ho pianificato una strategia contro la tristezza dell'inverno scandinavo. Ho fatto come alla National Gallery a Londra e, recentemente, al Nationalmuseum a Stoccolma (vedete qui e qui): ho preso appunti. Mi sono concentrata sui quadri meno conosciuti (si fa per dire) che non faccio mai vedere ai turisti. Così il vantaggio è doppio: vi posso far vedere cose che probabilmente non conoscete ancora (questo lo dico ai miei amici che agli Uffizi con me ci sono già venuti), imparando qualcosa di nuovo anch'io, e posso ritrovare questi quadri (se non tutti, almeno una parte) su internet nelle buie serate invernali passate distante da Firenze. Quindi ho deciso di proporvi un quadro in ogni mio post nei prossimi mesi, come un appendice che sarà presente anche se non c'entra niente con l'argomento del post. Così spero di condividere con voi il piacere della scoperta e la curiosità verso l'arte e verso la pittura in particolare.

Il modo più emozionante di visitare una galleria d'arte è guardare i quadri soffermandosi sui particolari che ti colpiscono di più e fermarsi ad osservarli da più vicino. Come una foto rivela un po' della personalità del fotografo, anche nei quadri ognuno nota particolari o aspetti differenti. Così ho imparato tanto anche dai commenti dei turisti e degli amici che a volte mi hanno fatto notare cose di cui non mi ero accorta o semplicemente non avevo mai considerato. Perciò adesso vorrei farvi vedere queste pitture attraverso i miei occhi, mostrandovi i "miei" particolari. E, di conseguenza, i vostri commenti saranno sempre ben accetti. Sono curiosa di conoscere i "vostri" particolari.

Per cominciare, un quadro di Filippo Lippi e del Pesellino, una Madonna col Bambino e santi, meglio nota come Pala del Noviziato perché adornava l'altare della Cappella Medicea del Noviziato nella Basilica di Santa Croce a Firenze (del 1445 circa).


La pittura raffigura quattro santi: da sinistra San Francesco d'Assisi, San Damiano, San Cosma (i due santi protettori della famiglia Medici) e San Antonio da Padova, come si comprende anche dalla didascalia autografa del pittore. Vedete i nomi scritti in basso:


Mi ero soffermata su tre particolari. 1. Lo sguardo di San Damiano: misterioso. Sembra quasi preoccupato, o sospettoso. Sta decisamente aggrottando le sopracciglia.


2. La penna nella mano di San Cosma. Sarà un suo attributo? Non dovrebbe essere. Cosma e Damiano erano due medici e generalmente vengono rappresentati con degli strumenti chirurgici in mano.

3. Il Bambino, un po' paffuto (ma questa non è una novità nei quadri rinascimentali), che si aggrappa a un seno della Madonna.


Vi lascio anche due link a due siti fantastici che sono un vero tesoro per gli amanti dell'arte:
- Web Gallery of Art: una raccolta e database di pitture di una vastità incredibile, con spiegazioni e biografie. Una vera e propria pinacoteca virtuale.
- Haltadefinizione: un progetto che esegue la scansione digitale di alcune opere importanti in alta definizione. L'immagine può essere ingrandita a dimensioni reali e si può osservare anche i dettagli più minuscoli. E' strabiliante!

3 commenti:

Morgaine le Fée ha detto...

Questo é proprio un bel post. A me piace dipingere, ma di arte non ne so molto e i link che hai messo sono proprio benvenuti.
Tra le cose che mi mancano di dove vivo adesso é proprio il contatto con Arte e Cultura a livelli molto elevati, qui é difficile addirittura trovare dei libri decenti sull'argomento.
È vero che internet supplisce molto, ma credo che l'esperienza di avere il quadro davanti o poterlo vedere con calma in un'illustrazione sia molto piú arricchente che viverlo sullo schermo.

S A ® A ha detto...

Ci trascini con te Kata! Davvero bello questo post. Quando ero a Stoccolma mi rifugiavo spesso nel Moderna Museet e ci restavo ore, anche solo a guardare il modo in cui i turisti inclinavano la testa davanti a un Picasso.. La inclinavo anch'io con loro.
Scoprivo cose nuove e nuove prospettive.

Kata ha detto...

Aggiornamento: una mia amica mi ha fatto notare che la penna significa che si tratta di un dottore, nel senso di persona dotta (non necessariamente medico quindi). Grazie Lara! :)

@Morgaine: ti capisco, anch'io amo i libri d'arte. Ne ho diversi che però per ora sono rimasti in Italia. Ho portato con me solo l'Opera completa di Caravaggio in formato gigante che mi hanno regalato i miei colleghi fiorentini. La tengo aperta sullo scaffale nella mia stanza all'università e ognitanto giro pagina. :)

@Sara: La mia prossima meta a Stoccolma sarà il Moderna Museet!