lunedì 1 novembre 2010

Particolari dal Nationalmuseum di Stoccolma - Parte Seconda

Nel primo post ho raccontato delle mostre temporanee che ho visto al Nationalmuseum. Adesso continuo con  le opere della mostra permanente che è allestita al secondo piano. Purtroppo non sono riuscita a ritrovare in rete le immagini di tutte le opere che in un modo o l'altro mi hanno colpito, o delle quali ho notato un particolare interessante, ma ve ne posso mostrare alcune. Cliccate sull'immagine per ingrandirla.

Frans Hals (1582/83-1666): ritratto di Daniel van Aken. In questo ritratto ho notato l'anello sul mignolo della mano sinistra. Chissà qual era il significato di un anello (che sembra una fede) portato sul mignolo, se ce l'aveva affatto...

Una cosa strana dell'esposizione era il fatto che non era mai indicata la data delle opere, soltanto la data di nascita e di morte dell'artista. Io avevo preso l'audioguida per ascoltare un po' di spiegazioni, e il narratore spesso rivelava anche l'anno in cui il quadro fu dipinto, ma la data non era mai scritta accanto al titolo. Chissà come mai... E' una carenza notevole per chi visita il museo senza l'audioguida.

Caesar van Everdingen (1617-1678): Jupiter e Callisto. Ci sono diversi bei particolari in questo quadro del 1655: la maschera di Diana in alto a sinistra, il cane che annusa, e il volto di Jupiter (cioè Zeus) che è un autoritratto del pittore olandese. La storia di Zeus e Callisto la trovate qui.

Hendrick Cornelisz van Vliet (1611/12-1675): L'interno della chiesa Nieuwe Kerk di Delft. Guardate questo dipinto che sembra una foto per quanto è realistico. Notate i cani che gironzolano in chiesa!
In realtà non so se è proprio questo il quadro che si trova a Stoccolma, perché van Vliet ne ha fatto diversi che ritraggono l'interno di questa chiesa (Delft si trova nei Paesi Bassi).


Alexander Roslin (1718-1793): La donna velata (The Lady with the Veil). Per mostrarvi anche un pittore svedese (i primi tre erano tutti olandesi), ecco questo ritrattista che visse nel Settecento. Pur essendo svedese (nato nello Skåne, la regione più a sud della Svezia), visse gran parte della sua vita a Parigi. Questo è forse il suo ritratto più conosciuto (se ricordo bene l'audioguida spiegava che la donna ritratta avesse un occhio non sano, e il pittore scelse di usare il velo per nasconderlo invece che dipingerla di profilo, come avrebbero fatto altri pittori).

A me invece è  piaciuto ancora di più un altro quadro di Roslin, che dipinse in Russia dove fu invitata da Caterina la Grande e ritrae una bella principessa moldava, Zoie Ghika, nel 1777 (qui a sinistra).
E per finire, due statue che fanno parte della collezione del Nationalmuseum. Johan Tobias Sergel (1740-1814): Amore e Psyche, del 1787. Sergel è uno scultore svedese, anche se di padre tedesco, che studiò a Parigi e poi visse a Roma per diversi anni, dove scolpì anche questa statua da un blocco di marmo di Carrara.

Infine, una statua di bronzo francesissima, non solo per l'artista ma anche per il soggetto: Francois Rude (1784-1855): La Marseillaise. (Questa foto l'ho scattata io. In fondo a destra vedete un quadro di Cézanne che  mi era già familiare, perché uno molto simile fece parte di una mostra temporanea in Palazzo Strozzi ed era anche l'immagine con cui pubblicizzavano la mostra in giro per Firenze tre anni fa.)

Mi aveva incuriosito anche un busto di Joseph Nollekens (1737-1823) di una certa Lady Maria Stella Newburg, Comtesse von Ungern-Sternberg, ma purtroppo non sono riuscita a trovare nessuna informazione in rete di lei. Chissà se Ungern si riferisce a un'origine ungherese. A giudicare da un suo famigerato omonimo, non sembrerebbe...

Stranamente non c'erano tantissime opere italiane (come in tanti musei del mondo). Ho notato soltanto un San Sebastiano del Perugino e un Cristo di Giovanni Bellini.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie al libro che mi hai regalato ora so qualcosa di più sui personaggi della mitologia greca che compaiono spesso nelle opere ;) by gabriele

Troppo Svedese ha detto...

Qui c'è scritto perché aveva il nome von Ungern-Sternberg questa famiglia nobile: http://www.riddarhuset.se/jsp/index.jsp?id=553 La fonte (con un'alta credibilità, direi) dice che prima si credeva che fosse per l'Ungheria, ma ormai si crede che sia per il fiume Ogre, in Lettonia odierna (http://it.wikipedia.org/wiki/Ogre).

Morgaine le Fée ha detto...

Che belli questi due post sul nationalmuseum. Mi sarebbe piaciuto andarci soprattutto l'anno scorso, quando c'era la mostra sui preraffaeliti, vuol dire che ci andremo un'altra volta.
Una delle cose che mi fanno soffrire di piú della cittá in cui vivo adesso é la mancanza di questi stimoli culturali.

Kata ha detto...

@Tropposvedese: wow! grazie mille! vedo che anche a te piace spulciare tra le curiosità storiche. :)

@Morgaine: Non pensare che Örebro sia meglio... Però Stoccolma è senz'altro più vicina. E poi il giorno d'oggi con internet si rimedia molto. :)

Troppo Svedese ha detto...

Certo che mi piace. :)