lunedì 30 maggio 2011

Better Life Index Revisited

Dopo un post descrittivo (che è la premessa necessaria per capire questo post), ecco una riflessione più critica sull'indice di "miglior vita", dopo una lettura più approfondita dei risultati di questo studio commissionato dall'OCSE e in parte indotta dai commenti al post precedente.

Come hanno suggerito anche Gattosolitario e Bixx nel loro commento, il fattore Life Satisfaction è poco scientifico e troppo soggettivo. Dato che la novità di questo indicatore è il fatto che considera le tue priorità personali che puoi impostare da solo, non capisco che bisogno c'era di includere un fattore così soggettivo nell'analisi. Anche perché, come ho scritto alla fine del post precedente, chi è che non darebbe la priorità più alta alla propria felicità e soddisfazione... 

Un fattore che invece secondo me sarebbe fondamentale includere: la distanza dagli affetti. Se uno dà alta priorità alla vicinanza fisica alla famiglia e/o altri affetti importanti, ciò dovrebbe essere considerato. Perché è inutile che il mio Better Life Index mi indichi il Canada, se poi vivo male perché mi costa un occhio della testa tornare a casa e non riesco a vedere quasi mai le persone a me care.

Poi, chi è che vuole vivere in un posto perfetto? A me la perfezione mette inquietudine. A parte che non esiste, e l'apparenza della perfezione nasconde sempre delle verità meschine. (Vedete le mille opere letterarie e cinematografiche sull'argomento...) Ecco una vignetta che rende bene l'idea:

La Svezia sarà un paese ben organizzato e ricco che permette una vita sicura e tranquilla, ma non è detto che questo tipo di vita sia adatto a tutti. Ci sono altrettante mancanze qui (il classico trio sole-cibo-mare in cui l'Italia è tanto forte, per esempio). Per farvi capire, oggi mentre aspettavo che aprissero l'aula prima del corso SFI, una signora mi ha chiesto: "Come ti trovi in Svezia?". Io generalmente rispondo "tutto bene, grazie, me la cavo". Al che lei mi dice "io non la sopporto, non mi piace stare qui per niente". Mi ha sorpreso questa risposta così netta. Mi è venuta spontanea la domanda: "come mai allora non torni a vivere nel tuo paese?" (l'ho chiesto in maniera non offensiva, ovviamente), e lei mi ha detto che tornare indietro è molto difficile e ormai il lavoro lo lega qui. Insomma, non c'era tempo per approfondire l'argomento e non ho indagato oltre, ma l'ho raccontato per farvi capire che non è che qui sono tutti felici. (C'è da dire che la signora veniva dall'Australia che è un altro paese in cima alla lista del Better Life Index...)

Poi, alcuni risultati di questo Better Life Index non mi tornano. Per quanto riguarda il fattore "comunità" per esempio, come descritto nel post precedente, come fa l'Italia ad essere soltanto al 29esimo posto, mentre la Svezia al quinto? Non mi pare che la gente qui sia socialmente più attiva che in Italia o che la qualità delle relazioni interpersonali sia migliore... Mi sa che hanno dato molto più peso allo stato sociale, cioè quanto ti aiuta lo stato (e non le altre persone). E in quello la Svezia è sicuramente imbattibile. Considerate poi che nella categoria "community" il primato ce l'ha l'Islanda. Ma che vuol dire?!?

E' interessante vedere anche quali sono le categorie in questo Better Life Index in cui l'Ungheria precede l'Italia. Ce ne sono quattro (che considerando che le categorie in totale sono nove, è una proporzione considerevole). Una è l'istruzione. E qui neanche di poco. Ungheria al 17esimo posto, Italia al 29esimo. La Svezia è il decimo, ma anche qui bisogna leggere la spiegazione, e ho i miei dubbi al riguardo. La seconda è l'ambiente, la terza è la sicurezza, la quarta è l'equilibrio tra lavoro e vita privata. Però poi l'Ungheria con le sue altre debolezze compensa alla grande e nel risultato complessivo rimane di cinque posizioni dietro l'Italia...

E una cosa in cui l'Italia precede la Svezia? L'unica secondo il Better Life Index... Anche se di una sola posizione (12esima e 13esima, rispettivamente). La categoria "reddito"! Sinceramente io non me ne sono accorta. Ma sicuramente non è stato calibrato sullo stipendio dei ricercatori universitari...

In ogni caso, in qualsiasi modo imposti le priorità, al primo posto con grande probabilità troverai il Canada o l'Australia o la Svezia o la Norvegia. Morale della favola: secondo l'OCSE se vuoi vivere bene o ti devi beccare cinque mesi d'inverno ogni anno o devi trasferirti in c**o al dall'altra parte del mondo...

8 commenti:

cippalippo ha detto...

hai cambiato stile... è più tagliente! mi ricorda qualcuno...

Kata ha detto...

@Cippalippo: aaah davvero? e non siamo ancora marito e moglie... :)

Anonimo ha detto...

E brava Kata!!!

Questa classifica appassiona molto anche me, me la devo studiare per bene e poi mi esprimeró ufficialmente.

ti leggo regolarmente, ma siccome credo che in giro per il web ci siano ancora parecchi infami (you know who you are) non commento molto.

continua cosí!

bixx

Kata ha detto...

@Bixx: Grazie! Apprezzo i complimenti. :) Ma che vuol dire "you know who you are"? Nel senso, cosa intendi?

Anonimo ha detto...

Non sarò mica io! ;D
Alex

P.S. Ottimo post, leggi anche quello che ho scritto sul blog di Fiammetta - se lo pubblicherà. Ciao!

Anonimo ha detto...

Kata, a me sembra che questo sia un Paese ottimo per chi ha famiglia e figli ma per gli altri?
OK, ho capito, appena posso tolgo il disturbo dala Svezia. Senza rancore per questp Paese che è molto carino ma alla lunga può dare sui nervi. Hai ragione, bisogna essere adatti a questo tipo di vita/mentalità.
Alex

Kata ha detto...

@Alex: lo penso anch'io. Per le famiglie con bambini piccoli la Svezia è assolutamente il paese ideale, senza dubbio. Non sono affatto convinta che lo sia anche per le famiglie con figli grandi o per i single. Anzi, credo che per i single l'Italia sia il paese perfetto! Non soffri degli svantaggi della mancanza di stato sociale, nessuno ti guarda male se a 35-40 anni non hai ancora una famiglia, ed è un paese strapieno di stimoli culturali e sociali!

Anonimo ha detto...

Ehh, non è sempre stato così. Dipende se hai la tua famiglia lì. Allora tutti ti chiedono quando ti sposi appena arrivi ai 30 anni. Ora non più ma un tempo era così. Comunque io apprezzo la Svezia per l'aria pulita e tante altre comodità. Qua si vive meglio ma non trovo tanti stimoli. Non so se hai letto il posto che ho inserito ieri nel blog di Fiammetta riguardo lo Jantelagen.
L'Italia non mi manca come avrei pensato, ho ancora voglia di girare e mi piacerebbe vivere negli USA (terra da cui proviene parte della mia famiglia).
Il problema è che in Italia, anche per chi si occupa di materie umanistiche, archeologia, arte ecc. non c'è davvero possibilità di trovare alcunché. Purtroppo in Italia devi far parte di una famiglia abbiente e inserita politicamente per poter svolgere una professione di livello accademico, ma anche se i artigiano devi essere figlio di un artigiano. La struttura delle famiglie e delle corporazioni è rimasta la stessa da secoli. Ora che in troppi si sono laureati i posti rimangono comunque quelli ed ecco che il problema si è ingigantito. Ti assicuro che il problema c'è sempre stato, solo che ora è più evidente.
buona giornata,
Alex